Ve lo voglio raccontare:
Oggi e' un giorno di gioia per chi ha sognato l'aereo in volo fin dall' arrivo di anonime casse di legno dagli USA, contenenti pezzi di alluminio sparpagliati alla rinfusa, in disordine apparente.
Ed invece noi, irriducibili artefici di un'avventura appassionante, eravamo inebriati da un'irresistibile, magnetica attrazione verso quelle lamiere.
Gia' le immaginavamo prender forma di flaps, alettoni e di una filante, aerodinamica, voluttuosa fusoliera.
"Occhio ai lamierini", "ma dove sono i rivetti?", "cominciamo a ordinare tutti progetti sequenziali", "quando ordineremo il motore?", "Ma che spaziosa la cabina", "le ruote, ma non erano comprese nel kit? . . .", i pensieri e le esternazioni si moltiplicavano, in un clima di spasmodica, fibrillante gioia.
Il tempo passava inesorabile, quel cumulo di pezzi metallici, sotto la sapiente regia di Mauro, lentamente, faticosamente prendeva le forme volute.
Per me e' la seconda ardita esperienza di costruzione di aereo ed ho imparato che tempi e costi sono due variabili che non bisogna mai calcolare: eppure, il desiderio di vedere un giorno la creatura finita e la soddisfazione di sapere che il sogno lentamente si realizza, sopravanzavano sempre gli inevitabili momenti di scoramento e delusione.
2 agosto 2023 ,
parecchie stagioni si sono alternate, ma quei costruttori non si sono persi d'animo, e sono li', tutti riuniti, attenti, rispettosi del momento di sacra ritualita'.
E' il giorno della verita'.
E' la pista di Caorle l'arena della nostra performance.
Si scherza, si ride per esorcizzare una tensione serpeggiante.
Ultimi ritocchi, ultimi aggiustamenti, c'e' sempre qualcosa da mettere a punto. Carburante nei serbatoi, lucidatina ad ali e fusoliera, pressione pneumatici corretta. Tutto a posto? Controllo strumenti, memorizzazione dei parametri.
Luca controlla pedissequamente ancora una volta il funzionamento di tutta quella tanto meravigliosa quanto complessa strumentazione che ha realizzato.
Tutto sembra OK.
Il cigolio del pesante portone dell'hangar e' l'unico rumore che rompe quel religioso silenzio: il nostro bel Vans RV 14, quasi portato a braccia, mette il suo musetto fuori, sul piazzale.
Mauro entra e si infila sui coloratissimi quanto comodi sedili ed accoglienti interni realizzati dagli amici di Bierre: anche pelle ed alcantara sembrano contribuire alla solennita' del momento.
Giro chiave, silenzio: il motore pare starnutire, ma e' gia' in moto, tutti guardano volendo in qualunque modo facilitare le cose.
Riscaldamento, si ricontrolla ancora tutto. All'esterno tutti guardano e riguardano quel piccolo aeroplano che vibra e scoppietta regolarmente, cercando di carpirgli ogni segreto, di scrutare qualunque difetto o insidia.
In un attimo ancora scorrono veloci tutte le fasi di costruzione, da quelle informi lamiere allo splendido uccellino con le ali, che mostra trepidante ma fiero i suoi sgargianti colori, opera del maestro carrozziere "Bicio" Fabrizio.
Mauro fa un rassicurante cenno di Ok, trasmettendo via radio tutti i dati utili.
Osserva come uno scanner il pannello, quel fantastico pannello e plancia realizzato in carbonio dal mitico Walter, il "plasmatore della plastica", e wrappato da Paolo.
Rassicura tutti con un sorriso, ma e' teso. E' lui, il pilota piu' esperto e sensibile a tutto cio' che la macchina trasmette, e' lui che deve fare il primo balzo, il battesimo dell'aria a quel titubante oggetto finora terrestre, che deve oggi dimostrare di essere una macchina volante.
Tutti tesi ed emozionati, pilota, aereo, costruttori ed amici a terra, ma tutti estremamente determinati e preparati nel loro ruolo.
Rullaggio: pian piano, tentennante, l'RV 14, guadagna con circospezione il punto attesa per il decollo.
E' bellissimo, con luccicante livrea di voluttuose righe di rutilante rosso ed elettrizzante blu in un morbido bianco di fondo. Luci accese, forti, potenti, come la forza e la giovinezza che l'aeroplanino sa di avere, ed intermittenti, come la titubanza di quel momento basilare per la sua vita di aereo.
Ultimi controlli, Mauro ha la gola secca, ma e' forte, esperto e risoluto come non mai: non e' certo la prima volta che cavalca il primo volo di un aereo, ma e' sempre la prima . . .
Prove motore, prove elica, cambio serbatoio e pensa:
"Senti, caro amico aereo, io ti ho costruito con tutto quello che tu hai voluto, io con te ho trascorso tantissimi giorni, fino ad ore tarde, sudando al caldo e tremando al freddo dell'hangar; io ti ho visto prender forma come Pinocchio, e ti sei affezionato sempre piu' a me ed io a te, e al nostro piccolo gruppo di costruttori. Ne sei diventato il figlio adottivo. Sappiamo tutti e due che siamo in gamba, per cui . . ."
Il pensiero non finisce perche' il 14 e' ormai allineato alla pista.
"Vento 4 nodi da 320o, 29 gradi Celsius, nessun traffico in circuito, a discrezione il decollo per la 11", gracida la radio.
Ora e' tutto preordinato, una sequenza di files che si snocciola ordinata: tutto motore, l'aereo si muove lentamente, sobbalza, ma guadagna velocemente velocita'.
Ora e' piu' stabile e aumenta sicuro il suo passo.
E' forse merito dell'incoraggiamento di tutti, la speranza determinata, ma spasmodica, dei presenti.
Adesso e' decisamente veloce, sicuro, fidente: alza il muso, con inaspettata sicurezza, corre, veloce, fulgido, luminoso, passa davanti al nostro gruppo, a noi tutti piu' emozionati di lui, silenziosi, trepidanti, ma convinti alla morte delle forze in campo.
Ed e' cosi', veloce, stabile, sicuro, bello, e' cosi' che si stacca da terra, scivola sicuro vicino al terreno, il suo rombo e' rotondo e potente, l'elica fende l'aria sicura ed efficiente, ed alza il muso e sale, sale, sale con veemenza, con la forza e la potenza della gioventu' che gli appartiene, con la soddisfazione di chi sente tutta la sua capacita' di prendere il volo.
E i presenti all'unisono seguono incitanti con lo sguardo fisso su di lui, il passaggio del protagonista, simmetricamente, come il pubblico nella tribuna di un Gran Premio al passaggio dell'auto vincitrice.
Sguardo estasiato, carico, adrenalinico, vorrebbero tutti urlare il loro incitamento, ma soffocano ogni parola nel rispetto di quel sacro momento.
E sale, sale, sale diretto verso quel cielo che e' la sua casa: Mauro, Luca e tutti i protagonisti, dentro e fuori la cabina, sentono e gioiscono del momento di solenne vittoria, della gratificazione che annichilisce in un sol momento tutte le difficolta' ed i sacrifici che d'incanto svaniscono in un liberatorio virale sorriso di gioia immanente.
Occhi soddisfatti e sorridenti quelli di Roberto, il nostro tecnico ispettore supervisore, che ha seguito con certosina pazienza ogni momento della costruzione, vigilando che ogni cosa seguisse i precisi e rigidi canoni delle costruzioni aeronautiche certificate.
"Si' tutto bene, e' potente e veloce, cavoli se e' veloce!", Mauro rassicura e si felicita con l'aereo e con il mondo intero che gli ha regalato quel momento di cristallina, meritata gioia.
Bene, oramai e' fatta, il cavallo e' domato, la tensione si stempera. Resta la consapevolezza della soddisfazione.
L'adrenalina in un batter d'occhio svanisce, lasciando spazio ad un meritato sorriso generale.
Adesso finalmente gli sguardi di tutti si incrociano, soddisfatti, scarichi.
Atterraggio tranquillo, applauso liberatorio finale: prova superata ottimamente!
C'e' ancora lavoro da fare, la messa a punto richiedera' ancora numerose ore di collaudo.
Ma lui, il 14, figlio dei "ragazzi" costruttori, ha superato la prova, la grande prova di iniziazione: ora fa meritatamente parte di un ristretto gruppo di macchine che han scelto il cielo come casa e l'aria come elemento e guardano orgogliosamente la terra da un'altra postazione, privilegiata, magica.
E i ragazzi gongolano per la soddisfazione ricevuta, perche' si sono arricchiti non solo di una grande esperienza di costruzione, ma ne sono diventati parte. Non la ostentano, ma sentono di appartenere ad una ristretta cerchia di piloti che non volano sugli aeroplani, ma che volano CON gli aeroplani, ne sono parte.
Grazie, percio', di cuore ha chi mi ha assecondato nel progetto RV14, credendo in esso e realizzando materialmente questo piccolo grande aereo.
Grazie Mauro e Luca;
Grazie Roberto;
Grazie Walter, Grazie Loris. Grazie Fabrizio "Bicio" e Paolo;
E grazie agli amici Pietro, Simone, Fabio.
Si e' materializzato un aereo, ma soprattutto mi sono arricchito di una grande esperienza, di vita, che rimarra' indelebile.
Caorle, 2 agosto 2023
Federico